ITALIAN EXTREME vol.3
29 gennaio – 1 aprile 2020

A seguito dellordinanza della Presidenza del Consiglio dei Ministri del 4 marzo, l’evento è sospeso e rimandato a data da destinarsi.

Italian Extreme è una rassegna di incontri e proiezioni cinematografiche che nasce nel 2018, a cura dell’Associazione Feedback, per offrire uno sguardo differente sulla cinematografia nostrana. Extreme assume un senso più ampio del termine: cinema indipendente, condizioni produttive proibitive, linguaggi sperimentali non convenzionali, cinema di genere, z-movies, tematiche forti; la rassegna è un po’ tutto questo.

Per la terza edizione, l’Associazione Feedback presenta presso Factory Grisù, 5 imperdibili incontri che accompagneranno gli spettatori fino alla fine di marzo e una proiezione speciale presso il Cinema Boldini.

Evento patrocinato dal Comune di Ferrara.

Calendario appuntamenti

Mercoledì 29 gennaio
Once upon a time in Cinecittà a cura di Raffaele Meale
Ispirandosi all’ultima, nostalgica, pellicola di Quentin Tarantino, Meale, uno dei massimi critici italiani della nuova generazione, ripercorre le rocambolesche avventure delle produzioni italiane di genere, raccontando di artisti dagli pseudonimi surreali, del mito della frontiera ricreato in Almeria, di scenografie riciclate e di produttori che, senza scrupoli ma con tanta passione, hanno incorniciato un periodo della nostra cinematografia ancora troppo segreto.

Mercoledì 12 febbraio
Hanno cambiato faccia: i mostri di Corrado Farina a cura di Giampiero Raganelli
Raganelli, che arricchisce insieme a Meale il panorama delle nuove leve della critica e saggistica cinematografica italiana, ci porta sulle tracce di un grande artista maledetto come Corrado Farina. Autore di soli due lungometraggi, uno dei quali un celebre adattamento del fumetto Valentina di Guido Crepax, Farina è un artista poliedrico che spazia tra scrittura, televisione e sperimentazione di montaggio. Raganelli ci porterà alla scoperta (e visione) di numerose sue opere e cercherà di rendere giustizia ad un altro dei tanti invisibili del cinema italiano.

Mercoledì 26 Febbraio
Werther Germondari e Maria Laura Spagnoli presentano, in prima mondiale “Sex Novo”
Incontro esclusivo con due degli autori indipendenti più rivoluzionari della scena italiana. Tra cinema e galleria d’arte, Germondari e Spagnoli, insieme nell’arte e nella vita, propongono video d’arte e film fuori genere, offrendo una visione inedita e provocatoria della vita (e della sessualità). Ospiti di numerosi festival intorno al mondo, presentano in prima mondiale il loro nuovo film erotico ad episodi Sex novo (sex in the background) e incontrano il pubblico per una serata all’insegna di surrealismo e trasgressione.

Venerdì 13 marzo
Incontro con Lorenzo Bianchini
Classe ’68, Bianchini, nativo e abitatore di Udine e dintorni, racconta il suo territorio con occhio inedito e metafisico, spaziando dal thriller psicologico, alla suspense e all’orrore puro. Autore del cult di fama mondiale Oltre il guado, Bianchini ci racconterà la sua esperienza da autodidatta del cinema e ci commenterà le sue opere brevi.

Mercoledì 25 marzo
Incontro con Federico Sfascia
Geniale esponente della nuova generazione dell’horror indipendente italiano, il regista (e fumettista) Sfascia incontra il pubblico per raccontare la sua pittoresca avventura nel cinema indipendente, il rimontaggio del suo primo lungometraggio, le sue prime opere a budget zero e di come il legame tra fumetto e schermo sia qualcosa di davvero potente.

1 aprile – proiezione speciale presso il Cinema Boldini in collaborazione con ARCI Ferrara
Massimo Gaudioso ed Eugenio Cappuccio presentano “Il caricatore” (Italia, 1996)
Per chiudere in bellezza, la rassegna presenta una delle più importanti opere del cinema indipendente italiano degli anni ’90, Il caricatore. Ironico, dissacrante e metacinematografico, Il caricatore è un’opera che deflagra l’industria filmica dal suo interno. A presentare e ad incontrare il pubblico, due dei tre autori del film, Massimo Gaudioso ed Eugenio Cappuccio. A quasi 25 anni di distanza faremo il punto, con due grandi artisti italiani, su cosa resta di questo piccolo grande cult.

Gli incontri avranno luogo alle ore 21 presso la Sala Convitto di Factory Grisù, Via Mario Poledrelli 21, Ferrara.
Ingresso libero riservato ai soci Feedback, è possibile tesserarsi per l’anno 2020 in loco.

La proiezione speciale del 1 aprile avrà luogo presso il Cinema Boldini, Via Gaetano Previati 18, Ferrara. Ingresso €5.

Biografie degli ospiti

Raffaele Meale
Raffaele Meale è tra i fondatori della rivista di critica online Quinlan.it. Collabora con alcune riviste periodiche (tra le altre Inland, Blow Up, Eidos) e con Alias, inserto settimanale de Il manifesto. Collabora con i volumi Marsilio legati alle retrospettive del Pesaro Film Festival. Ha curato con Enrico Azzano le due edizioni della rassegna “Nihon Eiga. Storia del cinema giapponese”, in collaborazione con la Japan Film Foundation e la Cineteca Nazionale. Sempre con Azzano ha curato i volumi collegati all’evento. Ha preso parte a volumi collettanei dedicati, tra gli altri, a Shinya Tsukamoto, Satoshi Kon, Studio Ghibli, Carlo Lizzani, Alberto Grifi. Cura retrospettive all’interno dei lavori della Cineteca Nazionale, ha collaborato con l’Asian Film Festival e diretto il Roma3 Film Festival. Nel 2017 ha curato per conto del Future Film Festival di Bologna la retrospettiva “Apocalissi a basso costo” e per ANAC, quattro incontri sul cinema di genere italiano degli anni Sessanta. È autore del volume Fuori i compagni dalle balere. Viaggio nella musica dell’Emilia-Romagna. È membro del consiglio nazionale di SNCCI e della commissione “Film della Critica”.

Giampiero Raganelli
Giampiero Raganelli è giornalista e critico cinematografico e teatrale. Specializzato in cinema asiatico, collabora con alcune riviste e testate specializzate online e cartacee, quali Quinlan, Nocturno, Filmidee, Asia Express, Positifcinema, Cinema Errante, Teatro Teatro. È coautore dei volumi Il film in cui nuoto è una febbre, con un capitolo sul regista filippino Lav Diaz; The Monster Show, guida al cinema mostruoso per ragazzi, con il contributo sul cinema dei vampiri; Studio Ghibli, con un saggio sul regista Takahata Isao; Cinema is not dead. We are, con uno scritto sul regista tailandese Apichatpong Weerasethakul. Organizza anche rassegne di cinema giapponese per il Centro di Cultura Giapponese di Milano, e per altri enti e associazioni.

Werther Germondari
Rimini/1963. Vive e lavora a Roma. Attento a dinamiche innovative sperimentali neo concettuali e situazioniste, che si caratterizzano di un gusto ironico e surreale, Werther Germondari svolge da 35 anni una ricerca che si attua attraverso numerosi media espressivi. Ha partecipato ad esposizioni in gallerie private e spazi sperimentali, alternando installazioni d’ambiente, videowork, e atti performativi, focalizzando l’attenzione su elementi nascosti, attinenti ad una visione reale, sociale e politica.
www.werthergermondari.com

Maria Laura Spagnoli
Laureata in Storia della Musica alla Sapienza di Roma e al DAMS di Bologna in Istituzioni di Regia. Negli anni ottanta, dopo l’esperienza di assistente alla regia di opera lirica in teatro, inizia la sua collaborazione di vita e lavoro con Werther Germondari. ‘Una strada diritta lunga’, loro primo cortometraggio comune che va in concorso a Cannes nel 1994, è seguito da molti altri. Dal 1990, alterna l’attività di segretaria di edizione con quella di co-autrice con Werther Germondari.

Lorenzo Bianchini
Autodidatta friulano, nel 1997 realizza il suo primo cortometraggio, Paura Dentro, un thriller psicologico. L’anno successivo produce e dirige Smoke Allucination (1998), un corto sul satanismo. È del 1999 I Dincj de Lune, mediometraggio di 40 minuti in friulano, una storia di licantropia, che vinse il primo premio della sezione Fiction della Mostre dal Cine Furlan. Debutta come regista di lungometraggi con Lidrîs cuadrade di trê, un altro film sul satanismo e sempre in lingua friulana, che ottiene un riscontro di pubblico e di critica.
L’uso della lingua dialettale, con sottotitoli in italiano, aiuta a rendere spontaneo l’esito dell’interpretazione, smussa le incertezze della produzione indipendente ed è una modalità esperita anche da altri autori di lungometraggi. Bianchini è considerato un regista di culto per gli appassionati del cinema dell’orrore. Lo stile attinge al cinema di genere, caro al primo Pupi Avati, soprattutto nella dimensione del provincialismo.
https://quinlan.it/2014/07/12/intervista-lorenzo-bianchini/

Federico Sfascia
Federico Sfascia nasce come disegnatore e lavora nel campo del fumetto fino al 2007 quando decide di prendere in mano una videocamera (una gigantesca super-vhs) e girare la commedia horror “Beauty Full Beast”, il suo primo vero tentativo di realizzare un film. Seguono diversi corti e video musicali e poi “I REC U” del 2013, commedia di genere fantastico nella quale partecipa in un cameo anche il regista statunitense Terry Gilliam. “D.S.”, uno dei cortometraggi della serie “Le Notti del Maligno”, viene selezionato e trasmesso dalla BBC all’interno del programma “THE FEAR”. Il suo ultimo film è la sci-fi horror comedy “StellaStrega” inserito tra i top 10 inediti del 2018 da Film Tv.

Massimo Gaudioso
Massimo Gaudioso nasce a Napoli nel 1958. Dopo aver conseguito la laurea in Economia e Commercio si trasferisce prima a Milano e poi a Roma, dove lavora come copywriter, sceneggiatore e regista free-lance. Dal 1983 al 1995 realizza numerosi documentari, programmi televisivi, video istituzionali, spot e sigle. Nello stesso periodo, 1986/1987, frequenta alcuni corsi e seminari di regia con Nanni Loye Nikita Michalkov, e di sceneggiatura con Robert McKee, Linda Seger, Ugo Pirro, Leo Benvenuti. Nel 1995, insieme ad altri due registi, Eugenio Cappuccio e Fabio Nunziata, scrive, dirige, produce e interpreta Il Caricatore, un cortometraggio in bianco e nero in 16mm che vince numerosi premi e l’anno successivo viene sviluppato come lungometraggio, anche questo vincitore di diversi premi tra cui il Premio Holden per la sceneggiatura al Festival di Torino, il Ciak d’oro come migliore opera prima, il Premio Casa Rossa a Bellaria come miglior film indipendente italiano dell’anno, la targa d’oro Anec e il Sacher d’oro per la produzione. Nel 1999 ricompone il trio con Cappuccio e Nunziata, insieme ai quali firma sceneggiatura e regia del loro secondo lungometraggio, La vita è una sola. Nel 2000, in occasione del film Estate romana, inizia una prolifica collaborazione con il regista Matteo Garrone che lo porterà a scrivere film come L’imbalsamatore (miglior sceneggiatura ai David di Donatello 2003), Primo amore, Gomorra (miglior sceneggiatura all’European Film Award 2008 e ai David di Donatello 2009), Reality, Il racconto dei racconti e Dogman. Parallelamente collabora con registi come Agostino Ferrante, Eugenio Cappuccio, Daniele Vicari, Pappi Corsicato, Gianni Di Gregorio, Luca Miniero, Daniele Ciprì e Alessandro Piva. Nel 2016 realizza il suo terzo lungometraggio di finzione, Un paese quasi perfetto.

Eugenio Cappuccio
Diplomato nel 1985 presso il Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, in sceneggiatura cinematografica e televisiva. È stato assistente di Federico Fellini sul set del film Ginger e Fred. Dopo qualche esperienza alla regia di corti e videoclip, Cappuccio nel 1996 è co-regista con Massimo Gaudioso e Fabio Nunziata della commedia in bianco e nero Il caricatore, originale esempio di film nel film, nel quale i tre registi compaiono anche come attori. Il film ottiene diversi riconoscimenti, tra cui il Ciak d’Oro e la Targa Anec. È ancora una regia a tre quella per La vita è una sola (1999), in cui tornano i tre protagonisti del precedente film e ironizzano sul mondo degli aspiranti registi; nel 2004 è regista, stavolta da solo, di Volevo solo dormirle addosso, dramma a sfondo sociale che racconta di un tagliatore di teste con Giorgio Pasotti e Cristiana Capotondi. Nel 2006 Cappuccio si fa notare alla Festa del Cinema di Roma con la commedia drammatica Uno su due, con Fabio Volo e Anita Caprioli, di cui firma regia e sceneggiatura; protagonista è un avvocato di successo che dovrà rivedere le sue certezze quando finisce in ospedale e aspetta l’esito di una biopsia. Il lavoro successivo di Cappuccio, del 2011, è una nuova commedia, Se sei così ti dico sì, con Emilio Solfrizzi e Belén Rodríguez, nelle sale nell’aprile 2011; ambientata in Puglia e prodotta dai fratelli Avati. Nel 2013 dirige i due film per la televisione, che compongono la prima serie de I delitti del BarLume, trasmessa su Sky.